ANCHE IN SARDEGNA SI COSTITUISCE SINISTRA DEMOCTATICA PER IL SOCIALISMO EUROPEO
a cura di
Tonino Dessì
Si sono riuniti nei giorni scorsi sia i delegati dell’area congressuale “Mussi” della provincia di Cagliari (giovedì 10 maggio, a Cagliari), sia i delegati della medesima area al congresso regionale dei D.S (ieri, 12 maggio, a Tramatza, alla presenza di Nicola Manca, del comitato promotore nazionale), per avviare anche in Sardegna la costituzione in movimento autonomo della Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo.> A Cagliari è stato eletto il coordinatore provinciale, Enrico Palmas (giovane avvocato), affiancato da un coordinamento composto da quattro uomini e quattro donne. > A Tramatza si è deciso di rappresentare all’Assemblea Congressuale dei D.S. (convocata per domani, 14 maggio) che i delegati dell’area Mussi non entreranno negli organismi dirigenti regionali di questo partito, ormai avviato verso lo scioglimento nel P.D. e che Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo prende vita formalmente come soggetto politico autonomo anche nell’Isola, non antagonista ai D.S. e al nascente P.D., ma nettamente distinto da essi. > Nelle prossime settimane Sinistra Democratica eleggerà anche a livello regionale un proprio coordinatore, affiancato da un coordinamento. Nella prima decade di Giugno si terrà la manifestazione pubblica di fondazione del movimento.> “Non nasce l’ennesimo piccolo partito della Sinistra”, questo il senso comune dei venti interventi alla riunione regionale, cui hanno partecipato un centinaio di persone, in prevalenza giovani e donne, “ma un movimento organizzato che vuol promuovere l’unità e il rinnovamento della Sinistra. L’unità per mantenere l’orientamento del Governo nazionale, anche dopo la nascita del P.D., saldamente ancorato ai valori del centrosinistra e dell’Ulivo, affinchè non si profilino svolte neo-centriste. Il rinnovamento, perché obiettivo della Sinistra deve essere quello di ricostruire una vita democratica nelle sue organizzazioni, le quali rischiano altrimenti di ridursi anch’esse a strutture di apparato, tanto più anacronistiche in quanto elettoralmente marginali. Per questo il movimento si organizzerà promuovendo dovunque confronti unitari sui problemi politici e sociali sardi, anzitutto quelli del lavoro e dei diritti sociali, a partire dai territori e dalle espressioni di base, evitando fin dall’inizio ogni confusione con vicende istituzionali derivanti da scissioni interne alle forze politiche della sinistra esistenti o dei loro gruppi in Consiglio regionale o da rotture tra le medesime forze politiche".
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