domenica 8 luglio 2007

Piccole eversioni tra amici
di
Manuela Scroccu

Il CSM è l’organo di autogoverno della magistratura, perché i nostri padri costituenti avevano questa strana idea che l’autonomia e l’indipendenza della magistratura dovessero essere garantite rispetto agli altri poteri dello Stato.
Che dice il CSM (presieduto dal Presidente della Repubblica, tanto per ricordarlo)? Il servizio segreto militare, intensamente dal 2001 al 2003 e saltuariamente fino al 2006, spiava i magistrati. Per l’esattezza 203 giudici (47 italiani) di 12 paesi europei. Dice che il SISMI svolse un compito estraneo alle sue attribuzioni e alle sue competenze visto che il suo dovere è vigilare sull’integrità dello Stato e non garantire la stabilità del governo, qualunque sia.
Voglio dire, Nixon è stato crocifisso dalla storia per molto meno.
E che fa Pollari, l’ex capo del Sismi? E’ chiaro, va al TG5 (ça va sans dire) e grida al processo mediatico (già sentito). Si indigna, niente meno.
Ma le carte, generale? Gli archivi segreti ritrovati in via Nazionale? Non esistono, dice il nostro.
Al limite c’è qualche file ritrovato nel computer personale del “dottor Pompa”, che per quanto consta sempre al nostro supergeneralissimo, si limitava a raccogliere dati presi da Internet, libri e giornali. Perché il “dottor Pompa” era analista di fonti aperte e analista internet (mah!).
Se poi ha commesso qualche illecito, signori, io non potevo saperlo, ero solo il capo del Sismi.
Vuoi vedere che ci sono cose più segrete dentro il mio, di computer?
Perché in questo paese anche gli intrighi eversivi finiscono in una farsa, costellata da personaggi improbabili.
E parliamone del dottor Pio Pompa…con quel nome un po’ così, da macchietta dei film di Totò. Uno che in tutte le parti conosciute del globo terraqueo avrebbe potuto fare l’usciere, andandoci larghi l’agente assicurativo (con tutto il rispetto per queste nobili professioni).
In Italia no, in Italia il Pio è un agente segreto, forse, che raccoglieva informazioni per conto del Servizio segreto militare (?) sui magistrati italiani, e non solo, più “scomodi” per il potere con lo scopo di preservare e proteggere il governo allora in carica (che qualche problema con la categoria ce l’aveva, in effetti).
Uno che scrive “individuare nella Pubblica Amministrazione possibili focolai di contrapposizione alla linea governativa”.
Uno che scrive “disarticolare l’attività delle toghe”.
Uno che, nel ringraziare Berlusconi che lo aveva nominato consigliere di Pollari (il nostro signor B. ha sempre avuto buon gusto, non c’è che dire), scrive “sarò, se lei vorrà, il suo uomo fedele e leale”.
Giuseppe d’Avanzo si chiedeva su Repubblica se Pollari, dopo l’attacco stizzito al CSM, debba ancora ricoprire il ruolo di consigliere del governo.
Il governo, dal canto suo, esprime in una nota ANSA la sua rinnovata e piena fiducia nel lavoro dei magistrati. Assicura che verrà fatta chiarezza e che, comunque, l’ufficio “incriminato” di via Nazionale non è più attivo. Grazie, siamo tutti più sereni.
Lasciamocela scivolare alle spalle questa storia tutta italiana, che l’estate è già arrivata e ci sono i servizi televisivi sulle diete, sull’abbronzatura e sulle vacanze intelligenti.
Forse è meglio così, forse è meglio non scoperchiare il pozzo. Forse è meglio non sapere cosa imputridisce sul fondo.

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